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You and me forever! 10 anni in tre

Alescanca

Se guardo la luna il cielo e le stelle che Tu hai creato, che cos’è l’uomo perché te ne curi?” dice il Salmo 8.

Se guardo me e Francesco in questi dieci anni dal nostro si eterno, che cosa siamo davanti alla Tua grandezza perché ti fermi e volgi il Tuo sguardo su di noi? Se ci penso mi pare una follia che Dio, l’immensità, il todopoderoso (onnipotente) direbbero i nostri amici madrilegni, possa posare il Suo sguardo sui nostri pasticci quotidiani. Eppure è così! Davanti a Lui, in quella cappella ad Assisi, accompagnati dai frati, dalle suore e dall’incoscienza mista alla certezza di fare centro, il 3 ottobre 2005 abbiamo stretto alleanza fra di noi e con Lui. Incredibile! Dio quel giorno era lì e ci benediva, ma soprattutto ci faceva Suoi servi, ci garantiva le Sue braccia per i momenti di crisi, la Sua grazia nei momenti in cui ci ha fatto il dono grande di mettere nel nostro grembo per ben quattro volte la vita.

Quel si che agli occhi dei nostri genitori e dei nostri amici era solo una follia e un’atto di pura incoscienza, per noi era pienezza e tenerezza di Dio. Quella celebrazione semplice è stato il nostro inizio, il via all’avventura del vivere insieme con i nostri caratteri scontrosi e le nostre debolezze e con la gioia profonda che solo Dio sa dare. È vero, non avevamo un lavoro sicuro, Francesco era ricercatore precario all’università. Non avevamo casa. Io avevo solo diciannove anni, non ero laureata ma solo all’inizio degli studi. Ma ci era stata annunciata una bellezza e soprattutto un modo per vedere le cose con occhi nuovi.

Per noi quel lavoro, che tutti sminuivano per le condizioni che offriva, era stato uno dei tanti segni della provvidenza con la quale ci sentivamo accompagnati e confermati dal Signore. Quello che per gli altri erano briciole, per noi erano manna, sostentamento e vita scesi dal cielo affinché potessimo continuare il nostro cammino verso la terra promessa. Desideravamo un matrimonio in tre – noi due e il Signore — dove Egli stesso si comprometteva con la nostra storia affinché potessimo portare frutto nel Suo amore. “Non vi mancherà mai il necessario” ci rassicurò fra Massimo e cosí è sempre stato fino ad oggi.

Abbiamo viaggiato tanto, ci siamo trasferiti in quattro nazioni, imparato lingue nuove, partorito in tre lingue diverse, insomma non ci siamo tirati indietro davanti a niente pur di non perdere il centro: il Signore, noi e la nostra famiglia.

Certo che tutti questi cambiamenti non sono stati facili e, nella maggior parte dei casi, neanche voluti, ma dettati dalla necessità e dalla Parola di Dio che ci chiamava a partire senza capire il perché. Questa presenza di Dio nella nostra casa non ci ha evitato crisi di coppia terribili, deserti interiori e difficoltà di ogni tipo. Proprio per questo oggi, dopo dieci anni, mi fermo a scrivere queste poche righe per testimoniare che col Signore non sei immune dalla sofferenza (pensa, neanche per Se stesso se l’è evitata!), neanche dall’aridità, neanche dalle crisi. Quello che cambia è la fiducia che Egli fa bene ogni cosa, credere soprattutto quando non vedi e non senti e anzi ti pare completamente sbagliato. Questo ti cambia la vita, questo ti cambia il matrimonio, questo mi ha reso una donna.

Credere che Dio non aveva altra persona che l’uomo che mi ha messo a fianco per toccare le mie ferite più profonde e guarirle. Credere, mentre il dolore era giunto all’apice e stavo per mollare, che forse era una grazia e che un giorno l’avrei capito. Non parlo di piccole cose, parlo della crisi che stava spaccando il nostro matrimonio e che è stata poi la grazia più grande della nostra relazione. Eravamo un coccio spaccato in due rimesso insieme dall’oro, dalla potenza di quel sacramento ricevuto quel giorno in quella cappellina alle spalle della Porziuncola ad Assisi. Dio agisce in misura alla tua fede, a quanto spazio di azione gli lasci nella tua vita. Per noi è stato proprio così.

Quello che voglio testimoniare è che, dopo dieci anni, neanche oggi abbiamo un lavoro e neanche una casa, ma mai ci è mancato niente. Il punto non è quello che abbiamo ma se stiamo rispondendo alla Sua chiamata. Solo questo dà pienezza! Oggi il nostro servizio passa attraverso 5pani2pesci: la formazione delle coppie, la testimonianza e l’accoglienza. Lasciandoci guidare dal Signore, è qui che stiamo spendendo la nostra vita.

È incredibile scrivere come l’assoluta mancanza di certezze, nonostante le abbiamo desiderate e cercate per anni, ci dia tanta gioia. Molti mi dicono: “Ale ma dov’è sta provvidenza? Io prego e non la vedo”. Il Signore dice “Preoccupatevi delle cose del cielo e il resto vi verrà dato in aggiunta” (Lc 12,31). Tu ti stai preoccupando delle cose del cielo? Stai rispondendo alla tua vocazione? E questo lo abbiamo sperimentato nei primi anni del nostro matrimonio quando dopo il cammino ad Assisi e i 10 comandamenti la nostra relazione con il Signore era quasi un “vivere di rendita” di quelle esperienze forti che avevamo fatto, ma questo non basta! Non basta aver fatto esperienza, non basta aver ascoltato degli annunci forti, non basta; quello che mi ha cambiato la vita e il matrimonio è una relazione costante con Lui, una preghiera continua, un si rinnovato ogni giorno, una decisione quotidiana per seguire Lui. Non si possono avere due padroni, dice il Vangelo, quindi senza fare nulla di particolare abbiamo cercato di rimanere con Gesù, lasciarci amare da Lui, gustare la Sua presenza. A volte questo ha significato partire, altre volte restare, altre ancora accettare situazioni di cui avremmo voluto sbarazzarci presto.

È una festa grande, è una gioia profonda voltarsi indietro e fare memoria. E questa gioia non è per pochi, tutto il contrario. Arriva nella misura in cui lasci fare a Lui, nella misura in cui ti fidi di “gettare le reti sulla Sua parola” (Lc5,5) in modo tale che Lui – per la tua salvezza — ti conduca proprio in quei luoghi dove non vorresti entrare.

Date il vostro si al Signore, date, date tutto, date sempre.

Buon cammino

Alessandra e Francesco


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Tutto è iniziato da una chiamata all’amore, dal desiderio profondo di conoscere dove Lui ci volesse, dal desiderio profondo di voler compiere la Sua volontà:

Assisi è il luogo del nostro incontro e del nostro cammino, si parte con la marcia francescana!

Da donnaiolo incallito a fidanzato fedele, ecco come il Signore mi ha forgiato per prepararmi all’incontro con Alessandra:

É possibile sposarsi a 20 anni? Come si fa a non saltare le tappe? Mi sono persa tutti i divertimenti?

Sposarsi in Cristo non vuol dire essere immuni dalla crisi. Dopo un bel cammino, essersi sposati sulla Provvidenza … il nostro matrimonio stava per spaccarsi. È lí che ci siamo scelti fino in fondo: