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Volere è potere, è la fede che muove le montagne ⛰️

Ruvido

Perdersi per ritrovarsi” continua a ripetere don Giovanni Messuti mentre commenta il vangelo del padre misericordioso (Lc 15,11-32), e più ascolto e più vedo come la fede è raramente fatta di gesti eclatanti, ma al contrario è una incessante sequenza di piccoli gesti, apparentemente insignificanti, a volte di segno opposto, che nel progredire dei giorni, dei mesi e degli anni portano al compimento del progetto di Dio sulla nostra vita.

Il sole ancora non si affaccia e il freddo pungente mi costringe a trovare un angolino riparato del santuario per poter scrivere qualche pensiero. Oropa è un luogo veramente forte. Le montagne intorno fanno pensare al passato, a gesti eroici di uomini di fede, al coraggio. C’è un corridoio con centinaia, forse migliaia, di medagliette ex-voto: lettere, fotografie, per testimoniare il miracolo della fede e della preghiera.

A volte si pensa alla fede come qualcosa di astratto, personale ed intangibile. Eppure oggi noi siamo qui per la fede di una coppia di ragazzi e delle persone che li hanno accompagnati. Una fede però affatto astratta fatta piena di gesti concreti…

Basta un piccolo sì

Ieri ho visto concretamente la potenza incredibile di ogni piccolo sì. I gesti eclatanti di fede sono sconvolgenti e sembra che solo quella sia la vera fede. Ma la verità della vita mi ha insegnato che ogni piccolo sì conta, ogni piccolo gesto nelle mani di Dio ha valore e porta al compimento di un disegno più grande.

Ci è voluto il sì di Valeria di tanti anni fa, che è partita da un piccolo paese del Piemonte per arrivare fino in Germania, a Freiburg, dove abitavamo noi, per incontrarci e vedere se era vero che esisteva questa folle famiglia dei 5pani2pesci. Ci è voluto il sì di Elisabetta, che avendo conosciuto questo blog da Valeria, è venuta a trovarci con il suo fidanzato per raddrizzare il tiro di un fidanzamento con tante promesse ma che stentava a decollare.

C’è voluto l’Amore Chiama! di un anno fa a Treviso per spingere Elisabetta a mandarci una coppia che non capiva più che direzione prendere. Un corso soffertissimo (!) che non volevo fare perché mi sembrava inutile, un corso che sembrava proprio non avesse i presupposti giusti.

Un corso anche dove veniva con noi per la prima volta don Giovanni (ecco la sua testimonianza a Treviso): un preticello Lucano conosciuto pochi mesi prima, dopo il nostro si (eccone un altro!) a trasferirci dalla grande Germania alla piccola e dimenticata Basilicata.

Angelica e Corrado sono arrivati a quel corso così… con due anelli in tasca, ma con il cuore confuso e pieno di scoraggiamento. Certo il matrimonio era una cosa bella, ma noi sposarci? Forse no, forse questa è un’idea nata da un momento di euforia dopo un corso fidanzati, ma no, forse non fa per noi.

Ahhhhh le scelte di vita prese sull’onda dell’entusiasmo!! Si vola in alto, ma se non siamo noi poi a sbattere le ali, a scrutare la direzione, a percorrere un cammino per ricercare la volontà di Dio sulla nostra vita, tutto è vanità!

Ed è stato così che da quei giorni di Treviso è ri-iniziato tutto: è iniziato un cammino che ha portato Angelica e Corrado a venire fino in Basilicata per iniziare un discernimento serio con don Giovanni, che è passato per vette mozzafiato a burroni scoraggianti: un perdersi per ritrovarsi, appunto! Fino ad arrivare (anche attraverso padre Giovanni Marini di Assisi) alla consapevolezza della propria vocazione al matrimonio e al matrimonio insieme!

La fede che sposta le montagne

Tutto questo in un anno.

Nessun gesto eclatante. Ma una fede fatta di tanti piccoli sì.

Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio Rm8,28

Perché quando un uomo cerca Dio con cuore sincero, tutta la creazione si mette in moto perchè questo incontro avvenga. Perchè il padre misericordioso della parabola, scruta sempre l’orizzonte per scorgere quel figlio che si era allontanato, perchè appena lo vede, corre e gli si getta al collo. Perchè se tu fai un passo verso Dio, Lui ne fa cento verso di te. È sproporzionato lo so… è Dio! E lo ripeto: quando si cerca Dio e non semplicemente i suoi progetti. Tanti piccoli sì, gesti piccoli di fede che portavano il seme dell’impossibile, del non senso, perché sappiamo che il nostro Signore è il Dio dell’impossibile. Quante persone hanno contribuito affinchè questo abbraccio avvenisse e questo matrimonio vedesse la luce!

Gesti piccoli e insignificanti. Come sono traballanti le nostre scelte e le nostre opere. Gesti apparentemente senza senso: come partire da Pavia per farsi seguire da un sacerdote di un piccolo paese della Basilicata (e che i sacerdoti non ci sono in Lombardia?). Come fare un corso nello scoraggiamento più totale, ben sapendo che ne vale la pena anche se solo il cuore di una persona venisse toccato dall’amore di Dio. Insomma la lista è lunga ed è tutta piena di gesti piccoli, apparentemente insignificanti, a volte traballanti, ma che hanno alla radice sempre la stessa fede in un Dio che opera, che si sporca le mani con la tua vita, che non lascia cadere un granellino di polvere per caso.

Molti potrebbero vederci una serie di casualità ma il credente sperimenta l’opera di Dio, e cioè il continuo corteggiamento di Dio per l’uomo. Perché ragazzi, il segreto della fede e la radice della santità è capire con il cuore che il nostro Dio non gode della tua sofferenza, ma gioisce nel vederti felice… e fa di tutto (miracoli!) per realizzare questo progetto di gioia sulla tua vita.

E così sì… la fede smuove le montagne, ma non in quel modo infantile come pensavo io (e cioè spostare una montagna con la forza del pensiero…), ma attraverso quella incessante sequenza di piccoli gesti di fede, di sì quotidiani piccoli piccoli, detti magari in un momento di difficoltà, quando il vento ci sferza più violentemente la faccia. La fede fatta di perseveranza quando non si vede l’effetto positivo del nostro lavoro, non si scorge il volto di Dio e tutto sembra amarezza ed inutilità. Una sequenza di gesti che non sono più per ottenere qualcosa da Dio, che non sono più richiesta di realizzare i nostri progetti (che siano anche sposarsi, avere dei figli o consacrarsi) ma che sono proprio gesti tesi solo alla conoscenza di Lui, tesi alla Sua amicizia, allo stare insieme a Lui e sperimentare quell’abbraccio misericordioso di cui parla il brano del Vangelo.

Tutto prende un senso, tutto si volge al bene quando è affidato nelle mani di Dio. Ed è proprio in questa perseveranza, magari appunto quando stai per dire sono stanco di guardare in alto, che sta il segreto della fede.

E allora vedremo i miracoli, e allora si smuoveranno le montagne.

Buon cammino.