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Tre modi per corteggiare da Dio

Alescanca

So bene che a scrivere è una ex-maschiaccia che non ha praticamente mai giocato con le bambole (se non con una che pattinava) e che a cinque anni già sapeva fare sette palleggi consecutivi col pallone su due ginocchia. Sono cosciente di essere l’ultima di tutte le mie amiche a truccarsi e di non aver ancora preso l’abitudine a farlo. So anche che il fascino non so neanche cosa sia e che sono sposata per grazia divina.

Detto questo, penso di essere la persona più adatta per scrivere di corteggiamento proprio perchè ho dovuto faticare e fatico per prendermi cura di me e la cosa non mi viene naturale.

Ho sempre pensato che gli altri, soprattutto i ragazzi e soprattutto quelli che vogliono costruire qualcosa insieme a me, dovevano apprezzarmi e amarmi per come ero dentro, per chi ero davvero e non per come mi atteggiavo o come apparivo. Sono ancora convinta di questo, ma negli anni si sono aggiunti dei pezzi davvero importanti che mi hanno dato una visione più complessa della cosa. Andando per sbaglio ad Assisi ho sentito parlare da padre Giovanni di corteggiamento nobile, dell’importanza di prendersi cura di sè e che noi donne ragioniamo con l’orecchio, mentre gli uomini con l’occhio; ovvero che noi donne caschiamo come delle pere cotte davanti ad un ragazzo che con la voce profonda ci dice: “Questo biglietto per Parigi l’ho preso per andarci con te”… mentre gli uomini non riescono a togliere gli occhi di dosso a una ragazza con i capelli ben aggiustati, truccata, con una gonna corta e un bel tacco. Siamo fatti cosí! È un fatto!

Questo, per me, è stato un punto chiave del mio cammino di fede. Il Signore parla sempre nella ciccia e con noi fa sul serio! L’affettività e la relazione con l’altro è un nodo fondamentale per ognuno di noi perchè è il modo in cui Dio può toccarci in profondità, può andare a guarire le nostre ferite e ridarci la gioia piena. Mettersi nella condizione di incontrare l’altro vuol dire mettersi nella condizione di lasciarsi toccare da Dio.

Ebbene ci sono tre tipi di fascino che si possono mettere in atto per un corteggiamento da Dio:

Fascino fisico

Non è importante avere la pelle vellutata o l’acne da adolescente (tipo la mia!), l’importante è amare il proprio corpo e prendersene cura. Questo vuol dire accettarsi, ma anche farsi bella per l’altro, rendersi attraente e desiderabile partendo proprio dall’aspetto fisico. Una ragazza truccata e vestita con cura dice all’altro che tiene a se stessa, che ha valore come persona e ne è cosciente. Se ti sembra troppo lontano da te, ricordati queste due cose: la prima è che Dio ti ha creata a Sua immagine, se ne stai dubitando vatti a confessare! La seconda è che la Parola di Dio è piena di parole d’Amore per te, su quanto sei bella, su quale prodigio sei e su quanto sei degna di stima, quindi corri a leggere!

Fascino intellettuale

Fai attenzione a come parli e a cosa dici! È importante usare dolcezza, accoglienza, delicatezza, ma anche essere ferma, sicura di quello che pensi e decisa nelle tue scelte e chiara sulla vita e sull’amore (cosa ci vuoi fare con questo ragazzo? Che intenzioni hai?), capace di gestire le emozioni e i sentimenti senza esserne in balia. Insomma una persona che parla dopo aver riflettuto, decisa su quello che vuole e all’altezza delle situazioni. Allo stesso tempo lasciarsi guidare, mettersi da parte quando necessario, fare la donna senza mettersi in competizione con l’uomo.

Fascino spirituale

Salda nel Signore, da Crsito ricevi e impari ad usare l’amore gratuito. Bisogna essere coscienti che non siamo redentrici della verità, ma che c’è una saggezza che ci supera. Il fidanzamento non è un tempo di svago per tenerci compagnia qualche mese e divertirci un po’, ma un tempo sacro di discernimento e di ascolto di Dio e dell’altro. Si possono imparare a gestire tutte le dinamiche di coppia, ma alla fine arriva per tutti quel momento nel bel mezzo della festa in cui manca il vino e, senza un alleato come Gesù Cristo, sarete condannati a bere acqua tutta la vita nel migliore dei casi.

Per quanto riguarda il fascino spirituale ho imparato guardando certe suore, soprattutto quelle di clausura, che stare con la Bellezza in persona ci rende bellissime superando di gran lunga tutte le creme e i parrucchieri esistenti.

Evviva il rimorchio!!!

NOTA PER DONNE SPOSATE

Dimenticavo di scrivere che io credo molto di più nel corteggiamento post matrimoniale che in quello pre. Mentre nel corteggiamento prematrimoniale se non funziona qualcosa si chiude una porta e se ne apre un’altra, in quello post matrimoniale non ci sono porte di uscita!!! Quindi sono severamente vietati i pigiami con gli orsacchiotti, tranne se l’orsacchiotto è il logo microscopico della marca di un vestitino di raso con tanto di pizzo al bordo. Ricordiamoci che il matrimonio è un sacramento e l’unione fisica è il rinnovo di quel sacramento, quindi è la parte più sacra della nostra relazione; bisogna davvero dare molta importanza ad essere belle. Ad esempio da quando Francesco lavora a casa, io ho imparato a mettermi lo smalto e qualche vestitino carino, molto carino (a volte per uscire mi cambio e mi infilo i pantaloncini…); lavoriamo in due camere separate, ma metti mai una pausa caffè io sono pronta!


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A volte ci sembra di sopportare troppo e diciamo anche che ce lo chiede Dio. Spesso invece ci mettiamo dei pesi addosso che nessuno ci chiede, anzi stiamo mancando nell’amore verso noi stessi.

Spesso ci ingarbugliamo la mente sulle cose belle e sante da FARE dimenticandoci che ESSERE mogli è una chiamata alle piccole cose, a gesti d’amore fatti nel silenzio e nel segreto della nostra casa e nient’altro.