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Rette parallele ⚡️ #27

Carissimi

bentornati ad un nuovo numero della ✨ newsletter di 5pani2pesci ✨ e buon inizio di Avvento! Avete ascoltato l’ultimo episodio del podcast? Vi siete fomentati per la #challenge dell’Avvento!?

Beh, noi sì 🤩

Qui si pensa e si opera al contrario 🙀

Buona lettura

Francesco

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Rette parallele ⚡️

Vi ricordate la definizione che ci ripetevano sempre a scuola?

A me colpiva sempre la parte che dichiarava: due rette parallele non si incontrano mai! #nerdfact!

Mi rendo conto che non a tutti questa frase faccia battere il cuore come me, ma – lasciatemi spiegare – essa sottende un concetto fondamentale per la nostra vita.

Inizio con un esempio banale.

Per i binari di un treno, il fatto che non si incontrino mai è di cruciale importanza! Se non fosse così, i binari potrebbero progressivamente avvicinarsi l’uno all’altro, con conseguenze alquanto nefaste. In un rettilineo sufficientemente lungo (magari in Emilia, lungo la tratta ad alta velocità) lo spazio tra i binari incomincerebbe a diminuire; prima creando attriti indesiderati con le ruote del treno, poi addirittura facendolo deragliare!

Un disastro.

Non meno guai si creerebbero quando la distanza tra le due rette aumenta. Immaginate due aerei diretti in Europa, che partissero dall’aeroporto di Los Angeles con un minimo angolo di differenza nella traiettoria. Alla partenza, nessuno degli osservatori potrebbe far caso della deviazione e si sarebbe detto che “di sicuro entrambi sono diretti verso la stessa destinazione”. Dopo i primi minuti di volo un bambino avrebbe gridato alla sua mamma: “guarda due aerei! volano tutti e due verso la stessa città!”. Ma con il passare del tempo e dei km percorsi, quella piccola – che dico piccolissima! – differenza di traiettoria, avrebbe portato i due velivoli in luoghi completamente diversi.

Bastano solo 5 gradi di differenza per far atterrare un aereo a Parigi e l’altro a Roma! #nerdfact! (5 gradi è niente, prendi un goniometro, controlla).

Ma la differenza nel risultato è enorme!

In una città si parla il francese, c’è il Moulin Rouge e La Tour Eiffel, nell’altra… ehhh che te lo dico affa’, l’altra è Roma, la città eterna!

rette parallele

Ma senza distrarvi da banali sentimentalismi, il punto è che basta una piccola (ma costante) deviazione nel cammino, per giungere – col passare del tempo – in posti assolutamente fuori programma (e fuori prospettiva). In questo viaggio verso l’Europa, non ci sono state virate evidenti, disastri aerei o altri eventi eccezionali, ma una piccola e costante deviazione nella traiettoria.

E a noi cosa importa?

Ora arrivo al punto che ci interessa.

Di solito questo esempio lo uso in senso negativo. E cioè che nel cammino della vita, basta allontanarsi (magari anche impercettibilmente) dal Bene, per poi ritrovarsi – apparentemente senza spiegazione – in luoghi ben diversi da quelli che ci eravamo preposti. Spesso questo accade quando incominciamo a volare basso, ad accettare compromessi con le cose importanti della vita, ritrovandoci magari a 40 anni a convivere con un uomo o con una donna che non sappiamo se amiamo più (ma ci siamo mai amati?), con un figlio in braccio e tanti sogni dimenticati per strada.

Però l’analogia prende tutta un’altra forza quando è vista al positivo:

Una vita piena, bella e di cui andiamo fieri non si costruisce con gesti eclatanti. Ma attraverso piccoli gesti quotidiani, piccole scelte in verità. Non tutti hanno la forza, il carisma o l’opportunità per le grandi gesta, ma i piccoli passi? Tutti possono scegliere il Bene, un gesto alla volta.

Un matrimonio forte non cresce per azioni spettacolari, ma piuttosto attraverso i piccoli passi di fedeltà quotidiana, di gentilezza verso chi ami, di perseveranza per ciò che vale la pena fare ed essere. È un piccolo passo dietro l’altro, senza effetti speciali da milioni di euro.

Una vita santa non si costruisce attraverso il clamore di opere eclatanti. Non si costruisce attraverso gesta eroiche ed irripetibili. Una vita santa si costruisce nella quotidianità delle piccole cose, della preghiera del mattino e della sera, di quel cuore costantemente rivolto a Dio. Di quella fiducia semplice di chi sa che la mia vita è nelle Sue mani.

La fedeltà è nelle piccole cose.

Gesù lo spiega bene nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo, quando parla ad esempio delle 10 vergini o dei servi fedeli, vattelo a leggere quel capitolo, meditalo.

Ricorda – non le cose eclatanti – ma le piccole fedeltà del quotidiano fanno atterrare un aereo a Roma, invece che a Parigi, fanno arrivare un treno a destinazione senza imprevisti, riempiono il cuore della nostra vita di Bellezza.

Quindi la prossima volta che incomincerai a volare basso, ad accettare compromessi su questioni cruciali della tua vita, ricorda di mantenere la rotta, perché ne vale la pena. Perché i frutti verranno raccolti al tempo opportuno, avendo mantenuto lo sguardo fisso alla meta.

Il rischio è tu possa essere felice.

Tutto il resto è vanità.

Buon cammino.

Fra


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